giovedì, aprile 23, 2009

The City That Never Sleeps

Da ormai quasi un mese sono rientrato dalla città più bella, strana, cosmopolita, enorme, varia, luminosa, felice, pulita, veloce, viva e spettacolare forse di tutto il mondo. O almeno per quello che ho potuto vedere. NEW YORK.
Arrivato al JFK l'aria newyorkese non mi ha trasmesso una particolare emozione, forse per via della grigia giornata uggiosa o magari per via del lungo viaggio o forse perchè di lì a qualche minuto un taxi giallo mi avrebbe portato attraverso il Queens fino ai giganteschi grattacieli a specchi di Manhattan, dentro a un vero e proprio film. Per qualche ora la mia espressione incredula e un po' da ebete alla vista di tanta grandezza, si è mischiata ad un senso di incomprensione per questa città. Non riuscivo ad inquadrarla a capirla a collocarla nei miei gusti. Poi, nonostante i frenetici giri tra le sue "vene" e i suoi "capillari," lentamente e con un crescendo di emozioni NY si è lasciata scoprire. Quasi come ad entrare in punta di piedi nei nostri cuori. Non riesco ad elencare i posti più belli della città, forse farei prima a dire TUTTO. E poi sarebbe inutile scrivere sempre le stesse cose che potreste trovare in milioni di pagine web. Quello che vi posso garantire è che se vi catturerà farete molta fatica a lasciarla.
Elenco solo alcune cose che consiglio assolutamente di fare/vedere:
  • Giro in battello sull'Hudson intorno Manhattan (ultimo turno della giornata);
  • visitare in lungo e largo Soho (almeno una giornata intera);
  • passeggiare in direzione Brooklyn sul Brooklyn Bridge e dopo un po' girarsi e ammirare la vista della città. Amazing!
  • Girare per ore a Central Park e "giocare" con gli scoiattolini!
  • Visitare tutti gli Apple store (hihi!);
  • una sosta in tutti gli Starbucks che incontrerete (alla fine il doppio espresso non è male!);
  • almeno un paio di scarpe da David Z. e un mare di m&m's allo store sulla Broadway all'angolo con la 44th;
  • aaaaah ciambelleee! Doh! Dunkin'Donuts a go go!
  • Partita NBA al Madison Square Garden. Brividi e pelle d'oca;
  • arrivare fino a Brooklyn e scendere fin sotto lo storico ponte per ammirare Manhattan da lì
  • visita alla galleria di Burton Morris a Soho (ved. foto in basso);
  • visita a Ground Zero. Per capire;
  • hot dog ovunque;
  • camminare senza meta per Manhattan;
  • chiamare i taxi con qualsiasi verso strano vi passi per la testa in quel momento.
Quando vi trovate dalle parti di Soho/Little Italy vi consiglio di fare una sosta da Spring Street Natural. Più precisamente si trova al 62 di Spring Street all'angolo con Lafayette St. Si mangia molto molto bene in un ambiente tranquillo, cordiale e senza troppe pretese. A due passi dal più blasonato e iper-affollato Baltazar.
Se invece siete vicino al confine con Greenwich Village vi consiglio di fare un salto in un ottimo ristorante italiano. Si chiama L'ULIVO - focacceria, si mangia benissimo e la zona è fantastica, soprattutto in primavera. Davanti ci sono dei tipici campetti da basket americani. E' al 184 di Spring St all'angolo con Thompson St. Qualche info qui.
Rimanendo in zona potreste fare un salto in un caffè (splash!) molto molto carino che si chiama AROMA, 145 Greene St, dove potrete gustarvi un ottimo caffè mentre navigate in internet (free) con il vostro portatile o iPhone.
Se decidete di mangiare nei pressi di Time Square fate un salto al Bubba Gump, sulla Broadway all'angolo con la 44th, fanno ottima carne e shrimps favolosi e poi è pieno di robe di Forrest! Personale simpatico e cordiale. Run Forrest Run!
Ho fatto un sacco di foto-ricordo ma quello che voglio ricordare è soprattutto quello che NON ho fotografato.
Vi assicuro che NON ve la toglierete dalla testa facilmente.

La galleria di Pop Art di Burton Morris.

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